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IL MAESTRO! Storia di judo e di vita

Spettacolo teatrale di e con Eleonora Frida Mino

Tratto da “O’Maè – Storia di judo e di camorra”  di Luigi Garlando, ospite della serata

 

Venerdì 8 febbraio 2019, ore 18.00 – Teatro Asteria

 

Il judo come insegnamento di vita. Lo sport come strumento di legalità, fiducia e condivisione

 

In occasione della settimana dell’educazione, il Centro Asteria propone lo spettacolo “Il Maestro – Storia di judo e di vita” dell’autrice/attrice Eleonora Frida Mino per parlare della lotta al sistema della malavita organizzata raccontando la storia della palestra di Gianni Maddaloni a Scampia e della medaglia olimpica vinta nel 2000 dal figlio Pino.

Lo spettacolo “Il Maestro” racconta la storia di chi lotta contro il “sistema” della camorra scegliendo il Bene.

Scampia rappresenta l’esempio più noto di una situazione difficile che però è possibile ritrovare in innumerevoli quartieri periferici di tutta Italia, Milano non esclusa. Così come Scampia è il simbolo di difficoltà, la palestra del Maestro Maddaloni deve esserne la risposta positiva:

la lotta per la legalità – spiega Eleonora Frida Mino – non conosce confini e non è prerogativa di una città o di un quartiere. Siamo partiti dalla Campania per parlare di tutta l’Italia”.

 

 

Abbiamo intervistato l’attrice per conoscere meglio il suo lavoro

 

Eleonora, con il tuo spettacolo racconti una Scampia diversa da quella che solitamente ci viene proposta. Perchè hai scelto questo storia?

Questa periferia, a volte dimenticata anche dalle Istituzioni, molte volte dipinta dalle televisioni come solo e puro degrado, diviene invece esempio di lotta quotidiana per la legalità. Nel 2000 Pino Maddaloni vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Da sempre il padre Gianni e tutto lo staff della palestra portano avanti una coraggiosa opera di bene e di lotta a favore della legalità, strappando bambini e ragazzi dalla camorra e dando un’alternativa di vita. Sono un esempio di speranza e una gran bella storia da raccontare! E poi mi piaceva raccontare “la legalità” declinata nei valori dello sport.

 

I tuoi lavori sulla lotta alla mafia sono numerosi; in questo caso integri la legalità con il Judo. Che tipo di preparazione hai dovuto affrontare?

I miei spettacoli sono sì tutti orientati sulla lotta alla mafia e la legalità più in generale.
Sono partita e sono stata a Scampia, il Maestro Maddaloni accettò che fosse una donna “del nord” (e dunque per nulla abituata a cosa fosse la vita a Scampia) a raccontare la sua terra, a patto che io vedessi cos’era Scampia e salissi sul tatami. Così ho fatto: ho passato delle giornate meravigliose in palestra, ho girato per Scampia, ho parlato con tantissimi bambini, ragazzi, donne e uomini del territorio. Ho scoperto quest’altra Scampia, fatta di persone per bene, e ho imparato a fare le capriole sul tatami!! E a capire cosa voglia dire judo e allenamento.

 

Lo spettacolo è rivolto ai più giovani. Cosa speri possa trasmettere loro?

E’ uno spettacolo pensato per loro, dalla storia alla musica rap che utilizzo. Spero capiscano che certi parti di Italia sono ancora molto “occupate” dalla mafia, che si insinua nella vita e nelle economie di tutti i giorni (nel “soldo facile” e nell’accettare compromessi), ma che esiste sempre un’alternativa e che ciascuno di noi può scegliere, come fa il protagonista dello spettacolo, il cui destino di camorrista sembra già scritto.
Poi spero si portino a casa l’idea che il destino non è una “cosa” immutabile, ma che ciascuno di noi se lo costruisce, di giorno in giorno. Come dico nello spettacolo: “il destino non è un’ombra legata al piede ma un chewingum sotto la scarpe: se vuoi, te lo stacchi”.
E poi lo spettacolo trasmette un grande senso di speranza: che ogni caduta e forza dell’avversario può essere trasformata in forza nostra per rialzarci più forti.

 

A tuo parere, in che modo le scuole e le famiglie possono iniziare/continuare a essere “maestri” per i più giovani? Cosa possiamo imparare dal maestro che racconti?

Il Maestro ha un carisma elevato, obiettivi chiari, è empatico e autorevole: parla ai ragazzi, si mette in gioco tra loro: parla di disciplina, sacrificio, regole, gioco, pazienza. Non impone le sue regole, offre un’alternativa: ma chi accede alla palestra, deve rispettare le regole (che sono affisse fuori). Ho trovato molta similitudine tra il mio senso di educazione, giustizia e insegnamento, e quello suo. Vorrei che le famiglie e le scuole avessero più tempo per “ascoltare” i bambini e ragazzi e tenessero ben in mente l’importanza delle regole e l’autorevolezza e la coerenza nel portarle avanti.
Grazie all’insegnamento del Maestro, e anche al connubio tra allenamento fisico e allenamento della mente, ho visto coi miei occhi un aumento nei ragazzi della fiducia in sé stessi, li ho visti arrivare ad apprezzare la soddisfazione che deriva dall’impegno profuso: li ho visti sentirsi parte di una comunità “del bene” nonostante siano figli di criminali, e scegliere di distaccarsi dalla mentalità mafiosa.

 

 

INGRESSO:

INTERO: €8

 FAMIGLIA €7 (2 adulti 1 bambino €20)

 GRUPPO SPORTIVO €6 (min 10 persone)