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Ondina Valla oltre ogni ostacolo

I TALENTI DELLE DONNE – EVENTI 2020

I TALENTI DELLE DONNE
Eventi 2020

Talento, sostantivo femminile plurale

Al via l’annuale rassegna culturale del Comune di Milano che nel 2020 proporrà eventi sulla creatività e genialità femminile. Il Centro Asteria si inserisce nel progetto con un calendario fitto di incontri su I Talenti delle Donne

I talenti delle donne: cos’è?

I talenti delle donne è una rassegna culturale diffusa sul territorio che si inserisce nella tradizione virtuosa del Comune di Milano: creare ogni anno un palinsesto artistico tematico che richiami l’intera collettività a riflettere su questioni aperte e attuali. Gli eventi, in forma di workshop, conferenze, testimoniante, mostre o spettacoli, coinvolgeranno per tutto il 2020 i nove municipi e tutti i milanesi in una riflessione sul valore del genio femminile e della parità di genere.

 

Il titolo I talenti delle donne è emblematico della prospettiva che la commissione artistica (formata dalla delegata del sindaco per le Pari Opportunità Daria Colombo, dalla presidente della Commissione Pari Opportunità Diana De Marchi e da altre donne esperte e impegnate nelle giunte e nei più diversi settori della società), ha voluto dare al tema:
proporre una rassegna nella quale la donna trovi rilevanza per i suoi talenti di intelligenza, creatività e determinazione.

I talenti delle Donne, quindi, intende valorizzare la donna a partire dai suoi doni connaturali e specifici, dal suo ruolo all’interno dei più disparati ambienti sociali e comunitari, restituendo l’immagine reale di una donna influente, innovativa, competente e creativa.

I talenti delle donne: gli eventi del 2020

Il Centro Asteria, che da sempre si rivolge particolarmente ai giovani e alla scuola, propone un palinsesto ricco e originale, che esalti la femminilità in tutta la sua personale e coraggiosa determinazione d’azione, di pensiero e creatività.

Gli eventi in programma:

Una Bambina a Bergen Belsen

12 febbraio – ore 10

Sultana Razon Veronesi – “Una bambina a Bergen Belsen”
Testimonianza di Sultana Razon, sopravvissuta al campo di concentramento Bergen Belsen

R. Biagiarelli - A come Srebrenica

21 febbraio – ore 10
A come Srebrenica – Spettacolo teatrale con Roberta Biagiarelli
Monologo per ricostruire gli eventi che portarono alla tragedia di Srebrenica

25 e 26 febbraio – ore 10
Reportage Chernobyl. L’atomo e la vanga – Spettacolo teatrale con Roberta Biagiarelli
Monologo per ripercorrere la strage di Chernobyl e il ruolo dell’uomo che agisce sulla natura.

Camillo Olivetti - Alle radici di un sogno

5 e 6 marzo – ore 10
Camillo Olivetti. Alle radici di un sogno – Spettacolo teatrale con Laura Curino
La vera storia dell’uomo che seppe dare un senso nuovo al concetto di “lavoro”.

Gli uomini passano, le idee restano. Maria Falcone

13 marzo – ore 10 Teatro Degli Arcimboldi

Maria Falcone – ” Gli uomini passano, le idee restano”
Incontro testimonianza con la sorella del Magistrato ucciso dalla Mafia, per parlare di legalità.

Ondina Valla

30 e 31 marzo – ore 10
Ondina Valla. Oltre ogni ostacolo – Spettacolo teatrale di Lisa Capaccioli
Monologo per ricordare una donna e un’atleta che per prima conquistò il podio olimpico sotto la dittatura fascista.

24 aprile – ore 10
Come Giulia e la sua classe salvarono il pianeta – Spettacolo di Alberto Nicolino
Spettacolo teatrale per sottolineare l’importanza dell’azione del singolo a favore del bene comune

Prenotazione:

Tel. 028460919
Email: cultura@centroasteria.it

SEGUI LA NOSTRA STELLA – 30 ANNI ASTERIA

SEGUI LA NOSTRA STELLA – 30 ANNI ASTERIA

Il Centro Asteria festeggia i suoi primi 30 anni

30 ANNI CENTRO ASTERIA

E’ con immensa gioia che desideriamo annunciare che giovedì 6 febbraio 2020, alle ore 18.30, il Centro Asteria festeggerà i suoi 30 anni di attività. Per l’occasione abbiamo deciso di celebrare l’evento insieme a tutti coloro che sono stati collaboratori attivi e preziosi durante questi anni di operato culturale e sociale; siamo infatti consapevoli della grande importanza del supporto ricevuto dagli amici che negli anni hanno contribuito alla buona riuscita della progettualità del Centro Asteria.

Tra questi abbiamo la gioia di comunicare due presenze di particolare rilievo: l’Assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Milano, Filippo del Corno, e Padre Bartolomeo Sorge.

Durante questo festeggiamento, sarà offerto lo spettacolo teatrale “Facciamo l’appello”, a cui seguirà un momento di ringraziamento speciale con rinfresco conclusivo.

PROGRAMMA DELLA SERATA 

  • Ore 18.30 – Accoglienza e benvenuto
  • Ore 18.45 – Inizio spettacolo teatrale Facciamo l’appello, Proxima Res

Sinossi: Facciamo l’appello racconta il primo giorno di scuola. Lo racconta però dalla parte degli insegnanti e non come il ricordo infantile e nostalgico di una tappa di passaggio. Ma con quali pensieri, timori, progetti entravano ed entrano in classe gli insegnanti di ieri e di oggi? Un epistolario originale, dal 1860 ad oggi, che assume l’appassionante aspetto di una lettura della storia d’Italia, con momenti di straordinaria attualità. Perché la storia dell’unità d’Italia comincia insieme a quella della scuola italiana: una storia che dalle “eroiche” imprese delle maestrine di paese giunge fino alle imprese eroiche degli insegnanti delle nostre periferie urbane.

  • Ore 19.45 – Momento di ringraziamento ufficiale dedicato ai Docenti e presentazione delle novità 2020/2021
  • Ore 20.15 – Momento di ringraziamento ufficiale agli Ambassador e ai Compagni di Viaggio del Centro Asteria
  • Ore 20.45 – Rinfresco conclusivo

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Evento riservato a cui è possibile accedere solamente mediante conferma di partecipazione telefonica o tramite email.

Tel. 028460919
Email: cultura@centroasteria.it

Nuovi Sguardi | Residenze Artistiche

NUOVI SGUARDI-RESIDENZE ARTISTICHE

Bando di partecipazione ad un programma di residenza artistica,

secondo il genere Edudrama, per attori, registi under 35.

Il Centro Asteria, con il sostegno della Fondazione Cariplo

RESIDENZE ARTISTICHE: COSA SONO?

Per gli artisti, soprattutto per gli emergenti, è sempre più difficile trovare dei luoghi dove poter esprimere la propria creatività e dar vita alle proprie creazioni in un contesto libero dalle pressioni del mercato e del sistema dell’arte e dell’intrattenimento. Così è nata l’idea di attivare contesti di scambi culturali che permettano agli artisti di potersi dedicare a tempo pieno al proprio lavoro in un luogo accogliente e che trasmetta la creatività, la positività e “l’energia” degli artisti residenti.

In quest’ottica nasce “Nuovi Sguardi“, un bando per 3 residenze artistiche nella città di Milano aperto a singoli attori/attrici under 35, o giovani compagnie formate, per almeno il 50%, da giovani under 35.

GLI OBIETTIVI

Attraverso “Nuovi Sguardi” si desidera affidare a giovani compagnie una rilettura attualizzata degli eventi del passato e/o una lettura critica del presente.

Gli spettacoli, nati da percorsi differenziati e integrati di produzione, formazione e programmazione avranno l’obiettivo di far conoscere e frequentare lo spazio e il linguaggio teatrale a fasce sempre più estese di spettatori, considerati non come meri consumatori, ma come i principali interlocutori del processo creativo.In particolare, si intende prediligere residenze per progetti che offrano uno “sguardo nuovo” rispetto ad alcune tematiche quali: scienza, letteratura/filosofia, educazione alla cittadinanza, storia e memoria, in linea con la progettualità del Centro Culturale Asteria (secondo quanto indicato nelle Linee guida per il genere Edudrama).

STRUTTURA DEL PROGETTO

Il percorso è articolato in due momenti di residenza artistica, finalizzati alla costruzione di uno spettacolo teatrale da mettere in scena nel mese di ottobre 2020.

Il luogo di svolgimento delle residenze sarà il CENTRO ASTERIA, dotato di tutti gli spazi e le attrezzature adeguate e necessarie.

Si sono individuati quattro macro-temi:

  • Donne e Scienza: per mettere in luce la scienza al femminile
  • I Classici a Teatro: per valorizzare i classici con una visione contemporanea
  • Teatro e Società: per portare in scena problematiche sociali e attivare percorsi di crescita per una cittadinanza attiva
  • Storia e Memoria: l’importanza della memoria per l’individuo e la comunità

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Per candidarsi al programma di residenza è necessario inviare la propria candidatura come singolo o gruppo/compagnia tramite un’e-mail all’indirizzo: cultura@centroasteria.it entro e non oltre il 30 gennaio 2020.

Nella e-mail dovranno essere presenti:

  • una lettera circa le motivazioni relative alla residenza artistica
  • un documento di identità valido per ogni partecipante al progetto
  • il curriculum vitae di ogni partecipante al progetto
  • la presentazione di un progetto drammaturgico (che tenga conto di quanto indicato nelle Linee guida per il genere Edudrama) con tematiche inerenti alle tematiche sopra indicate
  • l’indicazione dei giorni di residenza necessari (dalle 2 alle 4 settimane)

La domanda potrà anche essere anche inviata tramite posta raccomandata al seguente indirizzo:

Centro Asteria – Piazza Francesco Carrara 17.1 CAP 20141 MILANO

In questo caso saranno accettate le sole domande che perverranno entro la data di scadenza sopraindicata (farà fede la data di arrivo della raccomandata). Le domande che dovessero arrivare in data successiva, saranno automaticamente escluse dalla selezione.

SELEZIONE CHIUSA

PROGETTI SELEZIONATI

 

  • TEREŠKOVA COUNTDOWN
    Con Lorenza Fantoni
    Testo e regia Lisa Capaccioli
    Progetto scenografico/assistente Laura Venturini

 

  • FIUME DI ACQUA E DI FANGO (titolo provvisorio)
    Testo e regia Sara Dho

 

  • VICTOR & FRANKESTEIN – Progetto di Odestrasse
    Liberamente ispirato a Frankestein, or the modern Prometheus, di Mary Shelley.
    Regia: Marco Ciccullo, Cornelia Miceli.
    Supervisore e tutor del progetto: Massimiliano Speziani.

Si ringrazia

Logo Fondazione CARIPLO

SULTANA RAZON: UNA BAMBINA A BERGEN BELSEN

 

SULTANA RAZON INCONTRA I GIOVANI

 

“QUELLO CHE E’ STATO CI RIGUARDA ANCORA”

 

Consideriamo gli altri come diversi. I diversi in tempo di guerra diventano nemici

Per il mese della Memoria, Sultana Razon Veronesi ha incontrato al Centro Asteria più di 1600 studenti provenienti da tutto il nord Italia per raccontare la sua storia: la Sig.ra Razon non porta con sé solo la testimonianza della deportazione nei campi di concentramento, ma anche la storia di una donna che, nonostante le sofferenze e le crudeltà subite, ha fatto del proprio passato il motore per un futuro di Bene basato sulla medicina e sul prendersi cura dei più deboli.

Ero solo una bambina e non ricordo esattamente l’inizio di tutto quanto. Ricordo che quell’anno, nel 1939, mia madre smise di cantare – lei cantava sempre – e iniziò a piangere ogni giorno. Quando me ne accorsi, iniziai a capire che qualcosa di brutto stava per succedere”.

Sultana e la sua famiglia, ebrei di origine turca, abitavano a milano quando un giorno nel 1939 suo padre non rientrò a casa dopo il lavoro. Solo dopo qualche mese, scoprirono che era detenuto nel campo di concentramento di Terramonti di Tarsia.

Partimmo subito per raggiungerlo senza sapere cosa ci avrebbe atteso varcato il cancello. Era il mio compleanno, ed ero felicissima perchè pensavo che fosse una gita”.

Quell’ingresso volontario nel campo di Terramonti di Tarsia – sotto gli sguardi sgomenti delle guardie – fu l’inizio dell’incubo che Sultana e la sua famiglia vissero fino al 1945, ma forse anche la loro salvezza.
Qualche tempo dopo furono deportati nel campo di concentramento di Bergen Belsen, dove vissero sulla propria pelle gli orrori del nazismo.

“Mio padre ci salvò la vita. Portava sempre con sé i nostri documenti turchi, anche se erano scaduti perchè anni prima si rifiutò di svolgere servizio militare in Turchia perdendo di conseguenza la cittadinanza. Quando, dopo 4 giorni di viaggio, scendemmo dal vagone a Bergen Belsen quei vecchi documenti ci consentirono di essere rinchiusi in una sezione a parte del campo, dedicata ai detenuti degli stati neutrali: svizzeri, spagnoli e turchi. Nel campo ci rendemmo conto di quello che stava succedendo. Nessuno ne aveva idea fino a quel momento. Ricordo gli appelli. Ecco, gli appelli erano strazianti. Venivano fatti tutti i giorni più volte al giorno e duravano ore. Di inverno la neve arrivava a coprirmi tutta la gamba,  e noi stavamo lì in piedi per ore nella neve vestiti solo con il grembiule a righe e gli zoccoli. Delle volte qualcuno durante questi appelli cadeva a terra, e non si rialzava più”.

 

Sultana ricorda lo sgomento nel momento in cui, in quella situazione disperata, suo padre decise che lei e sua sorella avrebbero dovuto imparare il francese.

 

“Mio padre ci obbligò a imparare il francese perchè, oltre al tedesco, era la lingua più utilizzata all’interno del campo di concentramento. Noi prendemmo lezioni da un detenuto, in cambio di una porzione di zuppa. È grazie a quel signore che io parlo francese, ma solo crescendo ho capito il grande gesto di mio padre. Pativamo la fame, e lui ha rinunciato a quel poco che avevamo per fare in modo che la cultura potesse essere per noi un’arma per salvarci”.

 

Nel 1945, qualche giorno prima dell’arrivo degli alleati, di nuovo la beffa.

 

Erano settimane che non ci davano più da mangiare, erano pochi i militari rimasti al campo, c’erano cadaveri ovunque e ormai più nessuno se ne occupava.

Eravamo abbandonati a noi stessi, quando è arrivato l’ultimo appello. Chiamarono tutti i detenuti turchi, noi non volevamo avanzare per paura che fosse arrivato il nostro momento. Invece ci fecero uscire dal campo, ci caricarono su un treno e ci diedero pane e zuppe. Mia madre ebbe la giusta intuizione di somministrarcelo poco per volta.

La maggior parte di chi si sfamò rapidamente perse la vita in quel vagone. Io ero molto malata e avevo paura di fare la stessa fine. Quando scendemmo dal treno ci imbarcarono su una nave diretta in Turchia; scoprimmo che la Turchia era entrata in guerra contro la Germania e noi eravamo detenuti da scambiare.”

 

Erano i primi sopravvissuti.

 

Attraccati in Turchia dopo un viaggio lunghissimo però, le autorità non li lasciarono liberi per via dei documenti scaduti.  Per legge, non potevano più essere considerati cittadini turchi e dunque furono nuovamente imprigionati.

Per noi era più un Hotel che una prigione. Era vicino al mare, ci davano da mangiare. Nulla di paragonabile a quello che avevamo appena vissuto”.

Seppure imprigionati, fu finalmente un piccolo passo verso la loro vita.

 

Dopo la liberazione, nel gennaio 1945 Sultana e la sua famiglia tornarono finalmente in Italia, a Milano, una delle pochissime famiglie che riuscì a fare ritorno dal campo di concentramento rimanendo sempre unita.

 

Non avevamo più niente, ma eravamo liberi e per noi era tutto. Di tutto quello che successe non ne parlammo mai per 50 anni.

Io e i miei genitori non ne abbiamo mai più fatta parola.

 

Come aggiunge e sottolinea Andrea Bienati, docente di Storia e didattica della Shoah, delle Deportazioni e dei crimini contro l’umanità, che accompagna la testimonianza di Sultana dando ai ragazzi una panoramica storico sociale dell’epoca, è compito nostro avere attenzione e non cadere in errore. Dire che Sultana Razon è una sopravvissuta e basta significa lasciare che tutta la sua vita rimanga schiacciata sotto l’etichetta del suo passato. La sua è una storia di riscatto e di rivincita, di una donna che nonostante tutto il male subito ha deciso di pensare al prossimo e prendersi cura di lui.

“Una volta sistemati a Milano mi sono subito data da fare. Ho recuperato gli anni scolastici che mi mancavano studiando da sola a casa e ho dato tutti gli esami. Poi il liceo e la decisione di occuparmi della salute delle persone iniziando a studiare medicina. Nei campi di concentramento ho visto tante di quelle malattie che prendermi cura delle persone è stata una scelta quasi naturale per me.”

 

Workshop cinema con Giovanni Covini

Workshop cinema

“SEI GRADI DI SEPARAZIONE”

 A cura di Giovanni Covini

Sei passi e sei film tra identità e appartenenza

Presentazione del corso di formazione

Può un film aiutarci a ragionare sui nostri conflitti e sulle nostre relazioni contraddittorie e incostanti? Portarci in quel luogo di noi nel quale le differenze divengono elemento di necessaria “distinzione” e non di “separazione”?
Le storie possono aiutarci a cogliere l’umanità che unisce al di là delle differenze?

Il percorso, in 6 analisi filmiche, rivolto a studenti e docenti, si propone i seguenti obiettivi:
• vivere un’esperienza formativa, compiendo un piccolo passo sulla difficile strada del riconoscimento e superamento del conflitto
• acquisire conoscenze e competenze nell’ambito del linguaggio cinematografico, spendibili anche dal punto di vista didattico

Si alterneranno momenti teorici e momenti di visione analitica di alcune sequenze cinematografiche.
Ad ogni incontro ci sarà un breve tempo aperto a domande e riflessioni.

 
Target: Appassionati. Docenti. Critici. Giovani Autori, Registi o Attori.
 
Competenze conferite: Conoscenza della basi profonde delle strutture narrative classiche. Acquisizione degli elementi fondanti della costruzione del personaggio. Capacità di analisi del dialogo e dello sviluppo drammatico di una scena e di tutta una storia.
 
Modalità: Lezione Frontale
Costo: € 90 / studenti € 60
Calendario:
Lunedì, ore 19.00 – 20.30
Febbraio: 3 – 10 – 17
Marzo: 2 – 9 – 16
Iscrizioni:
02 8460919

JOVAN DIVJAK: il generale che difese Sarajevo

JOVAN DIVJAK
IL GENERALE CHE DIFESE SARAJEVO

11 febbraio 2020

Secondarie di II grado

Incontro con

Jovan Divjak, generale iugoslavo di origine serba che ha combattuto a fianco dei bosniaci per difendere Sarajevo

Il racconto, intriso di storia e di umanità, dei giorni sanguinosi del conflitto nell’ex Jugoslavia, narrato da uno dei protagonisti, oggi impegnato a fianco delle giovani generazioni nel non facile presente della sua terra.

Jovan Divjak è un generale di origine serba, oggi si dichiara Bosniaco-Erzegovese.

Nato a Belgrado, è poi vissuto a Sarajevo come militare di carriera prima dell’aggressione alla Bosnia Erzegovina. Dopo la dissoluzione del sistema socialista in ex Jugoslavia ha raggiunto il grado di colonnello come membro della Difesa Territoriale.
A fianco dei Bosniaci ha combattuto per difendere Sarajevo e la Bosnia Erzegovina, quando i serbi bosniaci hanno attaccato la città, ma si è subito schierato a difesa dei diritti dei perseguitati contro ogni tentativo di discriminazione, a prescindere dalla fazione, dall’appartenenza etnica, religiosa e politica.
Oggi la sua Fondazione, L’istruzione costruisce la Bosnia Erzegovina, a favore dei bambini orfani di Sarajevo e Bosnia Erzegovina, e delle vittime della guerra di aggressione, protegge, senza distinzione di identità, tutti i ragazzi che hanno bisogno di aiuto. Essa offre loro, tramite l’istruzione e l’educazione, l’opportunità di diventare cittadini attivi per il cambiamento positivo del proprio paese perché, come ama ripetere sempre, “l’istruzione è l’arma più forte per cambiare il mondo”.

Nasce a Belgrado da genitori serbi di lontane origini bosniache. Il padre fu trasferito in Serbia dall’Esercito Jugoslavo. Attualmente Divjak vive a Sarajevo, città nella quale si è trasferito nel 1966.

 

Dal 1956 al 1959 frequentò l’Accademia Militare a Belgrado, per passare poi un anno a Parigi per frequentare l’École supérieure des officiers de réserve spécialistes d’état-major, dal 1969 al 1971 figura tra i Cadetti della Voena akademija di Belgrado.

Dopo diversi incarichi nella JNA, Divjak divenne Capo della Difesa Territoriale (Teritorijalna Obrana), guidando il relativo dipartimento di stanza a Mostar, durante il periodo 1984-1989. Nel periodo 1991-1992, Jovan Divjak venne giudicato dalla Corte Marziale per aver inviato 120 pezzi di armi leggere e 20.000 pallottole alla Difesa Territoriale di Kiseljak. Gli vennero inflitti 9 mesi di carcere, evitati lasciando la JNA.

Il giorno 8 aprile 1992, Divjak divenne vicecomandante della Difesa Territoriale della Bosnia ed Erzegovina. Un mese più tardi, supervisionò la difesa di Sarajevo da un attacco di maggiori dimensioni da parte della JNA.

Oggi è direttore esecutivo della associazione OGBH, Obrazovanje Gradi BiH (“L’istruzione costruisce la Bosnia”), fondata da lui stesso nel 1994. L’attività principale e gli obiettivi della associazione sono quelli immediatamente connessi all’aiuto degli orfani di guerra, dando loro denaro, oltre ad aiuto materiale e favorire l’aumento dell’istruzione in Bosnia ed Erzegovina, anche zone e alla popolazione più povere del Paese come le campagne, dando loro supporto finanziario e materiale

Video Archivio Jovan Divjak

Materiale didattico

Il materiale didattico è in via di ultimazione. Per info o dettagli contattare l’ufficio scolastico allo 028460919

Prenotazione

Ufficio Scuole
tel. 028460919
lun – ven 9.30/12.30 – 13.30/16.30

Concerto di Natale: Luce dona alle menti

CONCERTO DI NATALE
“Luce dona alle menti”

Concerto di Natale benefico

Cantare la Natività dal Medioevo ai nostri giorni

EVOCA
Ensemble Vocale Cameristico

Direzione Artistica: Paola Grandini
Pianoforte: Julian Wolf
Solisti: 
Caroline Goodwin
Amy Barton
Katie Bilner
Cristian Pellegrini

14 dicembre – ore 21.00
presso la Parrocchia di Santa Maria Annunziata in Chiesa Rossa
Via Neera, 24 – Milano

Concerto Benefico di Natale

Il Centro Asteria e l’Istituto Cocchetti hanno il piacere di invitarvi al Concerto di NataleLuce dona alle menti” di EVOCA, Ensemble Vocale Cameristico, che si terrà il 14 dicembre presso la Parrocchia di Santa Maria Annunziata in Chiesa Rossa.

Il Concerto, oltre al piacere di accompagnare tutto il pubblico all’arrivo del Santo Natale, desidera proporsi come momento benefico: il ricavato dell’evento (a ingresso con offerta libera), sarà infatti devoluto all’Associazione Aldo Arienti.

· Gloria – A. Vivaldi
Gloria in excelsis Deo
Et in terra pax hominibus
Laudamus te
Domine Deus
Domine fili unigenite

· Magnificat – F. Durante
Magnificat

· Magnificat – J. S. Bach
Quia respexit
Quia fecit mihi magna

· Cantata n. 147 – J. S. Bach
Wohl mir, dass ich Jesum habe

· Oratorio di Natale – C. Saint-Saëns
Benedictus
Tollite hostias

· Adeste fideles – Arr. D. Willcocks

· Tua Bethlem dref
Melodia tradizionale gallese

· Astro del ciel / Stille Nacht
F. Gruber

· Ding Dong! Merrily on high
Melodia tradizionale francese

· A Ceremony of Carols – B. Britten
Wolcum Yole!
There is no Rose

· Carol of the bells – M. Leontovich

· Lully, lulla, lullay – Arr. P. Stopford

· Gaudete
Melodia medioevale inglese

· Maria durch ein’ Dornwald ging
Melodia tradizionale tedesca

· Laudate Dominum – V. Simmarano

Associazione Arienti

L’Associazione Aldo Arienti Amici C.O.O. Onlus si è costituita a Milano nel 1990 per volontà di alcuni ex pazienti e simpatizzanti, con lo scopo di sostenere l’attività del Reparto di Chirurgia Ortopedica Oncologica (C.O.O.) dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano.

La Missione: “L’Associazione persegue finalità di solidarietà sociale di appoggio ai pazienti affetti da tumori del sistema muscolo scheletrico (MST), soprattutto se in condizioni disagiate, attraverso la fornitura d’uso gratuita di ausili pro­tesici e di strumenti riabilitativi, ed il sup­porto per il confort dei pazienti durante la degenza.”

Scopri di più

EVOCA – Ensemble Vocale Cameristico

L’Ensemble Vocale Cameristico nasce per volontà di musicisti professionisti e amatori, uniti dalla passione per il canto. Con l’acronimo EVOCA, opera da diversi anni nell’ambito della produzione di musica classica, programmando ed organizzando non solo concerti, ma anche eventi nei quali convivono più espressioni artistiche. L’Ensemble è costituito da 15 elementi provenienti da otto Paesi diversi, il che ne evidenzia il carattere di internazionalità e di condivisione dei valori della multiculturalità. I componenti dell’ensemble hanno maturato la loro esperienza in varie formazioni corali nazionali ed internazionali e hanno collaborato attivamente per oltre venti anni con il Complesso Internazionale Cameristico diretto da Sylvia Rhys-Thomas, esibendosi in numerosi concerti nell’ambito di importanti eventi e stagioni musicali.

E’ gradita la prenotazione:

tel. 028460919
email: prenotazioni@centroasteria.it
Info e orari: https://www.centroasteria.it/contatti/

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