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CAMILLO OLIVETTI – ALLE RADICI DI UN SOGNO

CAMILLO OLIVETTI

ALLE RADICI DI UN SOGNO

5 e 6 marzo 2020

Spettacolo teatrale con Laura Curino
regia di Gabriele Vacis
Presentazione di Luca Fantacci, docente dell’Università Bocconi

La vera storia dell’uomo che seppe dare un senso nuovo al concetto di “lavoro”, sostituendo al principio di “massimizzazione economica” quello di “realizzazione individuale

Camillo Olivetti - Alle radici di un sogno

«Cosa c’è oggi al centro del lavoro?

La produzione? Il profitto? Il potere? E se ci fosse la persona?

Chi si ricorda di un luogo dove pittori, artisti, poeti dirigevano un’azienda? Chi cita più un uomo, Adriano Olivetti, che aveva chiamato Le Corbusier per creare le case per gli operai, che costruiva fabbriche fra gli alberi, che aveva inventato l’urbanistica, il design, la psicologia del lavoro? C’è ancora la casa editrice che, dopo la guerra, pubblicò i testi di filosofia, psicologia, sociologia, architettura, fino ad allora proibiti dal fascismo?

Il mio lavoro su Olivetti è un tentativo di rispondere a queste domande, sollecitare la memoria. Olivetti è la storia di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.

Ho affidato le voci narranti a due personaggi fondamentali: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della realizzazione del sogno olivettiano. Mi è sembrato giusto riportare la loro voce in primo piano, paradigma delle tante voci femminili che in quegli anni hanno costruito nell’ombra.

È il racconto epico di un’avventura, pieno di colpi di scena, di prove, di amori e di eroi. La cosa più straordinaria è che è… tutto vero.»

Laura Curino

Evento realizzato con il sostegno di:

“La Fondazione di Comunità Milano onlus sostiene con convinzione questa importante iniziativa che fa parte del progetto “Vita che racconta la vita”. Il tema della partecipazione attiva e della cittadinanza è di grande attualità e valore sociale e interpreta appieno la missione della nostra Fondazione di Comunità che si propone come piattaforma di partecipazione e di prossimità̀ ai bisogni della comunità, che promuove la cultura della solidarietà̀ e indirizza il proprio intervento verso i progetti che, oltre a rispondere all’emergenza sociale, possano agire per il bene collettivo e contribuire a migliorare la società̀ nel suo insieme.” www.fondazionecomunitamilano.org

Materiale didattico

Info e approfondimento su Fondazione Olivetti

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lun – ven 9.30/12.30 – 13.30/16.30

“MIGRANTE ECONOMICO” UNA FUORVIANTE CATEGORIA

“MIGRANTE ECONOMICO”

UNA FUORVIANTE CATEGORIA

Guerre economiche, clima, sfruttamento ambientale

10 febbraio 2020

Tavola rotonda con
Mario Agostinelli: Le conseguenze del cambiamento climatico
Emilio Molinari: Rubare l’acqua
Guido Viale: Chi sono i rifugiati ambientali?

Da sempre impegnati in prima linea e nello studio dei fenomeni migratori, i tre relatori approfondiranno le condizioni e le cause geo-politiche che costringono i migranti alla fuga dalla propria terra.

Migrante Economico. Una fuorviante categoria

La politica europea di contenimento della migrazione ha istituito una nuova figura da contrapporre a quella del richiedente asilo: il migrante economico. In questa categoria rientrano uomini, donne e bambini che fuggono dai propri Paesi nel tentativo di ricostruirsi una vita: non importa che siano vittime di tratta, scacciati da desertificazioni, carestie, inondazioni, o semplicemente dalla miseria.

Per i profughi riconosciuti, vittime di guerre o persecuzioni politiche, è possibile l’accesso alla domanda d’asilo, seppure in condizioni sempre più difficili; per gli altri è previsto il rimpatrio, attuato in presenza di accordi tra Stati, o quello che è ormai diventato un sistema: il respingimento differito, che significa che la persona migrante, invitata a tornare autonomamente nel proprio Paese, viene abbandonata a se stessa, senza più alcun diritto né possibilità di sostentarsi, condannata a ricadere nella figura dell’“irregolare”, impropriamente detta “clandestino”.

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TUTTO QUELLO CHE VOLEVO – Storia di una sentenza

TUTTO QUELLO CHE VOLEVO

STORIA DI UNA SENTENZA

30 gennaio 2020

Spettacolo teatrale
di e con Cinzia Spanò
Regia di Roberto Recchia
Cortometraggio di Paolo Turro

Come si può restituire a una ragazzina la libertà e la dignità che ha venduto per denaro? La storia vera della giudice Paola di Nicola e di una storica sentenza, che fu davvero diversa da tutte le altre.

Tutto Quello che volevo

Fece molto scalpore qualche anno fa la storia di due ragazzine di 14 e 15 anni che si prostituivano dopo la scuola in un appartamento di viale Parioli. Il caso ebbe una fortissima eco mediatica anche per via dei clienti che frequentavano le ragazze; appartenenti alla “Roma-bene”, professionisti affermati e benestanti, insospettabili padri di famiglia.

La storia che raccontiamo inizia quando la strada della più piccola delle due ragazze incrocia quella della giudice Paola Di Nicola, chiamata a pronunciarsi su uno dei clienti della giovane, un professionista romano di circa 35 anni. La giudice, che deve esprimersi anche sul risarcimento del danno da destinare alla ragazza, si accorge subito che nessuna cifra potrà mai restituirle quello che le è stato tolto.

Inoltre: “Com’è possibile risarcire quello che ha barattato per denaro dandole altro denaro? In questo modo non si farebbe che rafforzare in lei l’idea che tutto è monetizzabile, anche la dignità.” La riflessione della giudice culmina con una sentenza di cui hanno scritto i giornali di tutto il mondo.

“L’unico strumento capace di restituire dignità e libertà alla ragazza non è il denaro, ma qualcosa di molto più importante: la Conoscenza.”

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GIUSTIZIA E RICONCILIAZIONE negli anni di piombo

GIUSTIZIA E RICONCILIAZIONE

NEGLI “ANNI DI PIOMBO”

13 dicembre 2019| 13 febbraio 2020 – h.10
Auditorium Mahler

Incontro con

Franco Bonisoli, ex brigatista
Giorgio Bazzega figlio del poliziotto Sergio ucciso dalle BR
Manlio Milani presidente Ass. Familiari dei Caduti di Piazza Loggia
Guido Bertagna promotore di giustizia riparativa

La giustizia riparativa è un modo per uscire dalla prigione che la sofferenza costruisce intorno all’anima delle vittime. Ai carnefici invece restituisce l’umanità, affinché le cose possano davvero cambiare.

Giustizia e riconciliazione

Cosa succede alle persone quando le loro vite sono toccate dalla violenza? La violenza ferisce solo chi la subisce o anche coloro che ne sono responsabili? Le condanne dei tribunali e le pene inflitte bastano a dare giustizia alle vittime?

È possibile perdonare gli altri e se stessi? E perdonare significa cancellare e dimenticare? Chi ha fatto azioni terribili può cambiare? Che cosa significa riparare? E che cosa è la misericordia? È possibile incontrare chi ti ha fatto del male o coloro ai quali hai fatto del male? E quale è l’effetto che simili incontri producono? Chi può favorirli?

È attorno a domande come queste che Franco Bonisoli, Giorgio Bazzega e Manlio Milani dialogheranno con i giovani. Testimoni, in situazioni e contesti diversi, degli anni di piombo e della stagione della lotta armata, Franco, Giorgio e Manlio si sono poi incontrati nella comune speranza che le ferite possano essere curate e che la vita possa “ricrescere buona”.

Una speranza condivisa da tanti, in aree del mondo che hanno vissuto terribili conflitti e che devono fare oggi i conti con difficili convivenze.

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COSTITUZIONE E CITTADINANZA DAGLI ANTICHI AD OGGI

COSTITUZIONE E CITTADINANZA
DAGLI ANTICHI AD OGGI

21 novembre 2019 e 31 gennaio 2020

Incontro con

Roberto Mordacci, professore di Filosofia Morale
Giuseppe Girgenti, professore di Storia della Filosofia Antica
Università Vita-Salute San Raffaele

Attraverso l’analisi dei concetti fondamentali di città, costituzione e cittadinanza, nati all’interno della cultura greca e latina, i due relatori accompagneranno gli studenti a comprendere i nodi profondi delle problematiche del mondo occidentale moderno.

Costituzione e Cittadinanza

L’incontro intende analizzare le nozioni di città (polis) e di costituzione/cittadinanza (politeia) a partire dal mondo greco, per giungere, attraverso la latinità (cives, civitas), al mondo occidentale moderno.

Alla nozione di città sono strettamente legate quelle di “cittadino” e “costituzione”, l’uno abitante della città a pieno titolo, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono, l’altra l’insieme di norme e leggi, riconosciute dai cittadini per vivere secondo giustizia e concordia.

Da un lato, questi tre concetti saranno il perno di un excursus storico sul mondo antico, dalla città-stato greca, all’estensione della cittadinanza nei limina dell’Impero Romano; dall’altro, si vedranno le questioni teoriche e filosofiche, sollevate già da Platone (nella Repubblica) e da Aristotele (nella Politica), ed ereditate nella filosofica politica latina (Cicerone) e nella teologia politica cristiana (Agostino).

L’incontro è finalizzato a comprendere i numerosi problemi dell’Europa attuale, continuamente impegnata a mantenere un equilibrio fra le costituzioni nazionali e la cittadinanza comunitaria, e tra lo status dei cittadini degli stati membri e gli immigrati extraeuropei.

L’incontro è anche inquadrato nei programmi di educazione civica richiesti agli studenti delle scuole superiori.

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