regia di Simona Gonella
con Roberta Biagiarelli
video Giacomo Verde
partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlitzka
approfondimento di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, vicepresidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei (in attesa di conferma)
La notte del 26 aprile 1986 vi fu la prima di una serie di esplosioni che distrussero il reattore ed il fabbricato della quarta unità della centrale elettronucleare di Chernobyl. In pochi minuti l’incidente, frutto di un tragico errore umano, si trasformò nel più grande disastro tecnologico del XX secolo. La nube radioattiva provocò immediatamente la pesante contaminazione di un’area ancora oggi quasi del tutto disabitata (Chernobyl Exclusion Zone). Poi, spinta dai venti, la nube viaggiò in Europa e arrivò a sfiorare la costa orientale degli Stati Uniti. L’Agenzia Internazionale dell’energia atomica (IEA) ha classificato il disastro di Chernobyl al livello 7, il massimo raggiunto nella storia degli incidenti nucleari. Nello spettacolo sono le voci delle donne a riportarci le storie delle vittime. Chernobyl rappresenta un fantasma che non scompare, ma che ritorna nel tempo e ci tiene ostaggi, di uno spaesamento e della paura del presente in cui rimaniamo sospesi tra le macerie del passato e le vertigini del futuro.
